mercoledì 18 giugno 2008

Mafia e massoneria ritardavano processi ai boss: otto arresti



PALERMO (Reuters) - Un accordo tra mafia e massoneria per ritardare i processi ai boss: è quanto hanno scoperto i carabinieri di Trapani e Agrigento che questa notte hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone accusate tra l'altro di corruzione in atti giudiziari e concorso esterno in associazione mafiosa.

A darne notizia fonti investigative, che hanno spiegato che fra le persone arrestate ci sono anche un agente della polizia di Stato, un ginecologo di Palermo e un dipendente del ministero della Giustizia impiegato in una cancelleria della Cassazione.

L'operazione, chiamata Hiram, scaturisce da indagini iniziate nel 2006 sulle cosche mafiose di Mazara del Vallo e Castelvetrano, nel Trapanese.

Fonti investigative hanno spiegato che a beneficiare dei ritardi dei processi, oltre che i boss, sarebbe stato anche il ginecologo palermitano, accusato di violenza sessuale.

I provvedimenti, emessi dal gip Roberto Conti su richiesta del capo della procura di Palermo Francesco Messineo, del procuratore aggiunto Roberto Scarpinato e del sostituto procuratore della Dda di Palermo Paolo Guido, sono stati eseguiti dal comando provinciale dei carabinieri di Agrigento e Trapani.

Le accuse sono di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari, peculato, accesso abusivo in sistemi informatici giudiziari e rivelazione di segreti d'ufficio.

tratto da reuters.com

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