domenica 29 giugno 2008

Gay Pride...

Bossi: "Sono del parere che è meglio che uno si faccia le donne della sinistra che i culattoni"



Dedicandosi alla trebbiatura nella sua Montenero di Bisaccia, il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro (foto Emblema) ha sospeso il suo impegno mattutino per recarsi a Campobasso alla conferenza programmatica del suo partito e ha colto l'occasione per alzare la qualità del dibattito politico. "L'allora aspirante premier mi sembra facesse una lavoro più da magnaccia, per piazzare questa o quella velina, che da statista". Ha detto con parole "sobrie" l'ex pm.

"Berlusconi sta utilizzando tutto questo tempo in parlamento per farsi le leggi che servono a lui, soprattutto una legge che gli permette di non essere più processato, fosse manco il Padreterno" ha aggiunto Di Pietro, parlando del «lodo Schifani» sull'immunità alle alte cariche dello Stato - così come scrive Corriere.it -. "Noi dell'Idv - ha confermato l'ex ministro - faremo un referendum per permettere ai cittadini di abrogare questa legge in modo che anche lui sia uguale agli altri".

L'agenzia ANSA ricostruisce tutte le reazioni, nel centrodestra e nel centrosinistra, che si sono susseguite dopo le "significative " dichiarazioni. Il Pdl reagisce con vigore facendo quadrato a difesa del Cavaliere e scagliandosi contro l'ex Pm. Non parla Silvio Berlusconi, impegnato in Sardegna in un sopralluogo alla Maddalena in vista del G8 dell'anno prossimo: ma il suo avvocato, Nicolò Ghedini, annuncia querela. Ma Di Pietro reagisce replicando che "non si farà intimorire".

Tocca al portavoce di Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza Paolo Bonaiuti replicare direttamente al leader dell'Italia dei Valori: "Il linguaggio rozzo e volgare di Di Pietro - tuona Bonaiuti - è al di fuori della politica, riguarda soltanto l'osteria. Ma come può un partito democratico che si definisce la nuova sinistra accettare e seguire questa degenerazione?". Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, è durissimo: a Di Pietro rivolge l'accusa di "perseguire un disegno eversivo" e al Pd chiede di prendere le distanze, se non vuole essere considerato "corresponsabile" di comportamenti antidemocratici.

Sarcastico il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri: "Da come parla si capisce che Di Pietro è un analfabeta. Berlusconi disse che la sua laurea era falsa perché regalata dai servizi, ma sbagliava. E' falsa anche la sua licenza elementare". Intervengono anche Lega Nord e Udc e per una volta si trovano d'accordo nell'affermare che il "vero" obbiettivo di Di Pietro non è il Cavaliere ma Walter Veltroni, nella battaglia tutta interna all'opposizione per la conquista della sua leadership.

Di fronte alla chiamata di correità, il Pd si fa sentire con la capogruppo al Senato Anna Finocchiaro, che censura gli insulti di Di Pietro ma non soddisfa l'entourage di Berluscuni: "La politica deve evitare il linguaggio truculento e offensivo". Anche se, sottolinea la senatrice democratica, dal quadro delle intercettazioni emerge una "vicenda squallida" nella quale alle donne viene affidato un ruolo degradato. Replica Bonaiuti: si tratta di una dichiarazione che dice "molto poco" e arriva "troppo tardi".

Freddo nei confronti di Di Pietro anche il coordinatore della Sinistra Democratica, Claudio Fava, "In Di Pietro - sottolinea dall' assemblea nazionale di Chianciano - vedo l'intuizione di alcuni vulnus alla democrazia ma senza un ragionamento composto e articolato di ciò che avviene nella società. Presta poca attenzione alle cause e si concentra solo sugli effetti". Quanto agli insulti rivolti a Berlusconi, Fava è netto: "a certi atteggiamenti non si risponde usando un linguaggio scurrile".

Non ha voluto far mancare un suo contributo al "succoso e filosofico" dibattito che attraversa larga parte della stampa italiana il leader della Lega Umberto Bossi: "Vada a quel paese...Sono del parere che è meglio che uno si faccia le donne della sinistra che i culattoni. Ma - ha aggiunto - bisogna stare attenti quando si hanno delle cariche".

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