venerdì 24 ottobre 2008

SI PERO' DECIDITI...



SCUOLA: BERLUSCONI, FACINOROSI TRA MANIFESTANTI
ROMA - Berlusconi denuncia la presenza di "facinorosi" nelle manifestazioni di questi giorni riguardo alla riforma della scuola, che a giudizio del premier hanno "l'appoggio della sinistra estrema e dei centri sociali" ed "il supporto dei giornali". "Ho letto ancora un po' di titoli di giornali...", allarga le braccia il premier. Sulla scuola, dice che "il discorso è chiuso".

Berlusconi insomma fa capire di non aver fatto alcuna retromarcia e sostiene: "Le persone di buon senso sanno dare giudizio su quello che leggono. Io non ho cambiato atteggiamento né giudizio. Ho parlato con il ministro degli Interni e penso che lo Stato deve difendere i diritti dei cittadini, tra cui quello di frequentare le scuole e le università". "Se poi ci sono dei facinorosi che vogliono manifestare, manifestino pure. Hanno tutte le strade possibili e immaginabili per farlo - aggiunge il premier - ma non impediscano l'accesso di altri nelle strutture pubbliche".

Allora chi manifesta è un facinoroso?, chiedono i giornalisti. "Chi manifesta può essere uno che si oppone perché non è d'accordo - ribatte il premier -, da quello che abbiamo visto tantissime manifestazioni della scuola sono organizzate dall'estrema sinistra e dai centri sociali, come mi ha confermato ieri il ministro Maroni. Si può ben dire in questi casi che in queste manifestazioni ci sono dei facinorosi. Non tutti, piccoli gruppi. E hanno il supporto dei giornali".

Dalla Cina il premier ribatte alle critiche che arrivano da Roma sulle parole pronunciate ieri a Pechino da Berlusconi. "Io vado avanti a realizzare il mio programma. Indipendentemente da tutti i teatri e teatrini che mette in campo la sinistra. Chiaro? Non c'é nessuna possibilità di dialogo con questa sinistra". "Affermano che sono un dittatore - dice ancora il premier - E allora, se sono un dittatore, perché dovrei dialogare? Do ordini e mi impongo. Se invece non è vero che sono un dittatore e non c'é un regime, se la realtà è che siamo un paese democratico in cui c'é una maggioranza assolutamente democratica, che credibilità posso dare a chi afferma che siamo in un regime?".

tratto da ansa.it

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