giovedì 23 ottobre 2008

Ancora tu, ma non dovevamo non rivederci più?



Il ritorno di Cirino Pomicino: ora è un tecnico di palazzo Chigi

di SERGIO RIZZO

Fino a quel terribile 1994, quando il terremoto di Tangentopoli aveva investito anche lui, ex ministro della Funzione pubblica e, potentissimo, del bilancio, Paolo Cirino Pomicino era stato un pilastro di quella Dc di Giulio Andreotti e Arnaldo Forlani che in quegli anni comandava l’Italia insieme al Psi di Bettino Craxi. Poi la traversata nel deserto, fino al ritorno in Parlamento (quello europeo, però), nel 2004 con le liste dell’Udeur di Clemente Mastella, allora schierato con il centrosinistra. E finalmente, nel 2006, il rientro a Montecitorio, con la lista Dc Nuovo Psi, schierata con il centrodestra. Due anni dopo, alla soglia dei 69 anni, una seconda cocente delusione. Che però meritava un sia pur simbolico risarcimento. Il ministro per l’attuazione del programma Gianfranco Rotondi, segretario del suo partito, la Dc per le autonomie, lo ha nominato infatti presidente di un organismo di palazzo Chigi, battezzato «Comitato tecnico scientifico per il controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato», dopo aver spazzato via tutti quelli che erano stati messi lì, il 3 agosto del 2006, dal governo di Romano Prodi. A cominciare dal presidente: la professoressa Luisa Torchia, ordinario di giurisprudenza a Roma Tre, autrice di pubblicazioni con l’ex parlamentare di centrosinistra e giurista Franco Bassanini.
Insieme a Cirino Pomicino sono stati collocati in quel comitato Vincenzo Chianese (già dirigente della Ragioneria) il capo dell’ufficio studi di Bankitalia Giancarlo Morcaldo, già fedelissimo dell’ex governatore Antonio Fazio, e Federica Collaretti, componente della direzione nazionale della Dc di Rotondi, autrice anche di articoli sulla Discussione, organo del partito. Memorabile l’incipit del pezzo che gli è stato pubblicato a febbraio del 2008: «A nostro avviso il Presidente Berlusconi ha chiuso splendidamente il quadro per affrontare la competizione elettorale nazionale. Abbiamo fondate certezze che sono state individuate le richieste del corpo elettorale e che il Pdl saprà rispondere adeguatamente ai problemi del Paese».
Ma a che serve questo Comitato? L’organismo è stato istituito una decina d’anni fa con un ruolo di consulenza di palazzo Chigi e dovrebbe svolgere, testualmente, «attività di supporto al Presidente del Consiglio dei Ministri o al Ministro da lui delegato, al fine di assicurare la coerenza tra il programma di Governo e la pianificazione strategica dei Ministeri in relazione alle funzioni di direzione della politica generale e di mantenimento dell’unità d’indirizzo politico ed amministrativo del Governo». Non soltanto. Il Comitato presieduto da Cirino Pomicino, a cui non mancherà l’occasione per mettere a frutto l’esperienza accumulata come ministro della Funzione pubblica, deve anche promuovere «l’utilizzo di metodologie e strumenti comuni per la pianificazione strategica delle amministrazioni dello Stato, la circolazione di informazioni e documenti e il confronto di buone prassi; elaborare metodologie e strumenti per assicurare e migliorare il collegamento fra gli obiettivi strategici e l’allocazione e l’uso delle risorse nelle amministrazioni; elaborare proposte per la progressiva integrazione tra il processo di formazione del bilancio e il processo di pianificazione strategica delle amministrazioni». Dulcis in fundo, «formulare anche su richiesta del Presidente del Consiglio dei Ministri, valutazioni specifiche di politiche pubbliche o programmi e amministrazioni dello Stato». In pratica, a Luisa Torchia era stato affidato l’incarico di coordinare i servizi di controllo interno dei ministeri. Una roba mica da ridere, naturalmente se tutto questo fosse una cosa seria.
Quindi, vista l’enormità dei compiti caricati sulle spalle dei componenti del Comitato, alle sedute saranno ammessi per dare il loro contributo, anche i consiglieri giuridici del ministro. Al plurale, perché sono addirittura due: il primo è l’ex consigliere della Siae Augusto Pistolesi, ritenuto molto vicino allo stesso Rotondi. Il secondo risponde al nome di Carlo Bernini. Proprio lui, l’ex ministro dei Trasporti che aveva affiancato Rotondi nel tentativo di rilanciare la Balena Bianca? Chiusa ormai da tempo, da quando le inchieste di Mani pulite si abbatterono sulla sua Dc, la carriera politica attiva, l’ex ministro Bernini, che negli anni Settanta era stato anche consigliere di amministrazione dell’Alitalia, ora è presidente della compagnia aerea low cost Myair. Senza rinunciare all’attività accademica. Insegna infatti alla Link Campus university of Malta, istituto presieduto da un altro pezzo da Novanta del vecchio Scudo crociato: nientemeno che l’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti. A volte ritornano.

tratto da laderiva.corriere.it

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