venerdì 31 ottobre 2008

MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO


Mozione del Senato Accademico dell'Universita' di Ferrara del giorno 28 ottobre 2008

Di fronte al comprensibile disorientamento degli studenti, delle loro famiglie e di tutto il personale dell’Università, che trova espressione nelle proteste di questi giorni, e alle persistenti distorsioni presenti nella discussione pubblica, che rischiano di far perdere di vista le questioni essenziali, il Senato Accademico dell’Università di Ferrara

ricorda che la capacità di crescita culturale, economica e sociale di un paese, e dunque le sole prospettive di uscita dalla grave crisi attuale, dipendono in modo essenziale dal rilancio dell’Università, dalla qualità dell’alta formazione, della ricerca fondamentale e di quella applicata;

sottolinea che l’Ateneo ferrarese è stato il primo, con l’Assemblea convocata dal Magnifico Rettore l’8 luglio scorso, a discutere in forma ampia, approfondita e partecipata i contenuti e le finalità degli interventi configurati nel decreto legge n. 112/2008, convertito con legge n. 133/2008 i quali rappresentano una mera operazione di taglio generalizzato dei finanziamenti e non la base di una riforma del sistema universitario;

esprime vivissima preoccupazione per le riduzioni del fondo di finanziamento ordinario, previste progressivamente dal 2009 fino al 2013, e per il blocco del turn over ad esse associato, il cui effetto congiunto sarà quello di provocare un rapido e irreversibile impoverimento dell’offerta formativa, della ricerca e dei servizi, rendendo insostenibile la programmazione didattica richiesta dal decreto ministeriale n. 270/2004;

ribadisce l’essenziale e costituzionalmente garantita vocazione pubblica dell’Università, chiamata a rispondere all’interesse collettivo, nella sua valenza strategica per la vita e il futuro del Paese che l’Ateneo ferrarese ha sintetizzato, sin dal 2004, nel motto “pubblici, orgogliosamente pubblici”;

rileva le ripercussioni negative prodotte da ogni prospettiva di smantellamento del sistema pubblico del sapere, dell’istruzione e della ricerca, i cui danni ricadrebbero sugli studenti, sui docenti e i ricercatori, e su tutti i cittadini;

evidenzia come la possibilità di trasformazione delle Università in fondazioni di diritto privato non costituisca, per la sua palese inconsistenza sul piano normativo, un’opzione reale e sia finora servita solo a distogliere l’attenzione dai veri problemi che minacciano il futuro dell’università pubblica, configurandosi come una soluzione meramente nominalistica ad una cronica asfissia di fondi e, dunque, come una strada non percorribile;

conferma l’impegno dell’Università di Ferrara, nel segno di un’autonomia responsabile, a sostenere la riqualificazione del sistema universitario attraverso una rigorosa valutazione della didattica e della ricerca volta a premiare gli Atenei più virtuosi; a seguire cioè un percorso ben diverso rispetto a quanto previsto dalla legge n. 133/2008 che finisce per penalizzare proprio gli Atenei, come quello di Ferrara, che da anni operano con coerenza per accrescere la propria qualità ed efficienza;

Il Senato Accademico fa propria la posizione espressa dalla CRUI, il cui ruolo di rappresentanza unitaria degli Atenei italiani è oggi più che mai centrale, nel documento del 23 ottobre scorso in cui si chiede:
* il rapido avvio di interventi legislativi e normativi di forte contenuto innovatore su valutazione, governance, reclutamento, stato giuridico, dottorato di ricerca, formazione degli insegnanti, diritto allo studio, trasferimento tecnologico
* una urgente riconsiderazione delle condizioni finanziarie determinate dai recenti provvedimenti legislativi che rischiano di portare a situazioni del tutto insostenibili per l’intero sistema a partire dal 2010.

tratto da unife.it

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