mercoledì 21 maggio 2008

Italia senza una politica dell'immigrazione



L'eurodeputata rom Viktoria Mohacsi (Eldr) dopo la visita di due
giorni parlerà a Strasburgo, seduta plenaria del Parlamento europeo,
Commissione dei diritti umani. Parlerà di quello che ha visto in questi
due giorni visitando i campi rom tra Roma e Napoli. E lancerà contro
l'Italia un grave atto di accusa: violazione dei fondamentali diritti
umani, bambini di cui si sono perse le tracce, razzie notturne della
polizia. Vittoria Mohacsi, l'eurodeputato rom di origine ungherese è
arrivata in Italia venerdì sera inviata dal suo partito (Eldr) per
capire cosa sta succedendo in Italia tra annunci di deportazioni e di
rimpatri di massa. Ospite del Partito Radicale sabato ha visitato due
campi nella capitale (Castel Romano e Casilino 900, circa 1400 persone)
e domenica è stata Napoli, dove l'intolleranza verso i rom è emergenza
sociale e di sicurezza dopo gli incendi appiccati nel campo di
Ponticelli. "E' tutto bruciato, le persone sono state sfollate e messe
al sicuro durante la notte, una scena desolante" dice
l'europarlamentare ospite di un convegno dei Radicali nella sede di
Torre Argentina. Stasera pronuncerà il suo atto di accusa al momento
raccolto in appunti in un quaderno rosa a disegni cachemire. Il cahier
des dolehances si sviluppa lungo due direttrici. La prima di carattere
politico e denuncerà la "totale assenza" in Italia di una politica per
l'immigrazione. La seconda riguarda le denunce che gli stessi rom hanno
rappresentato all'europarlamentare europea.

La difficoltà di avere dati certi
Purtroppo, ha spiegato l'eurodeputata di origini rom, 33
anni e tre figli, "ho avuto molta difficoltà ad avere dati e numeri
attendibili sulla comunità rom in Italia" un fatto grave di per sè
perchè dimostra che c'è scarsa conoscenza del fenomeno. Le informazioni
più certe sono state fornite dall'Opera nomadi: "In Italia ci sono
circa 200 mila rom di varie etnie di cui solo 80 mila sono residenti in
Italia. Degli altri centoventimila la maggioranza sono semillegali.
Soprattutto non esistono dati su quale era la situazione prima
dell'ingresso nella Ue di Romania e Bulgaria" i paesi dove vive la
maggior concentrazione rom. Il problema vero è che di tutte queste
persone non esiste una banca dati che dica da quanto tempo sono qui, la
nazionalità, manca un identikit della comunità.

"L'Italia non ha una politica sull'immigrazione"
L'assenza di dati certi dimostra che manca
il presupposto per la soluzione di ogni problema: la conoscenza.
"L'Italia non ha una politica sull'immigrazione, non ha mai
riconosciuto i rom neppure come minoranza linguistica e non ha una
politica per le minoranze etniche. Ho incontrato persone che vivono qui
anche da quaranta anni e ancora non hanno uno straccio di documento".
Secondo Mohacsi la politica dell'Italia con gli stranieri è "assurda":
"Non si base su legami geografici ma su vincoli di sangue (la
cittadinanza viene data non in base allo ius soli ma in base allo ius
sanguinis ndr); molti dei 120 mila senza documenti hanno ancora
passaporti con la dicitura Jugoslavia che tutti sappiamo non esistere
più". Adesso la politica del governo sembra orientarsi verso i rimpatri
di massa ma "la maggior parte di queste persone non ha patria. Sono
cittadini europei che sarebbero trasbordati da un posto all'altro. Fare
quello che vuol fare l'Italia significa solo spostare il problema".
L'Italia "non riconosce agli immigrati i diritti fondamentali:
l'istruzione, la casa, l'assistenza sociale e sanitaria". Questo
stasera Mohacsi dirà a Strasburgo.

"Si sentono come se fossero a Auschwitz"
I campi sono in condizioni "orribili" , le persone vivono
in baracche di lamiere, in mezzo ai rifiuti e ai topi, senza acqua
corrente e senza luce. "Non ci sono servizi di alcuno tipo nelle
vicinanze - racconta l'europarlamentare - . A Castel Romano su mille
persone, 5 forse 6 hanno la cittadinanza. Una donna mi ha detto che si
sente come se fosse ad Auschwitz...". Una citazione che non deve
sembrare casuale. Durante la seconda guerra mondiale furono uccisi 500
mila zingari vittime del reich e dei folli progetti di dominazione
razziale. Molti di loro furono deportati e sterminati proprio ad
Auschwitz. Nella lingua gitana si chiama Porrajmos, significa
"divoramento" e indica la persecuzione.

"Le razzie dei poliziotti"
Nel suo viaggio nei campi Mohacsi ha soprattutto ascoltato. "Al campo
Casilino 900 - dice - mi hanno raccontato che ogni 3 o 4 giorni verso
mezzanotte arrivano pattuglie di poliziotti in divisa e armati. Non
chiedono nulla, semplicemente picchiano. Ogni volta portano via circa
20 persone che scompaiono per 48 ore. Li tengono in celle dove vengono
picchiati. Poi li rilasciano. Mi è stato assicurato che chi viene
portato via non ha precedenti e non è ricercato".

"I bambini scomparsi"
E' un altro punto agghiacciante del resoconto che
l'eurodeputata farà a Strasburgo. "A Napoli la situazione è ancora
peggiore. L'avvocato dell'Opera nomadi mi ha detto che da due anni sono
state perse le tracce di dodici bambini accusati di accattonaggio.
Questi ragazzini sembrano spariti nel nulla, non esiste neppure un
pezzo di carta. Ho incontrato un nonno di 60 anni disperato perchè non
sa più nulla di suo nipote". Se ribatti che i minori vengono spesso
usati dai genitori per rubare, scippare, furti in casa, una vera e
propria piaga, la risposta di Mohacsi è: "Bisogna punire chi delinque e
tenerlo in carcere. Non far sparire i bambini".

"Chi indaga sulle molotov?"
Dopo il fatto della ragazza di 16 anni accusata di voler
rapire un bambino, le razzie dei poliziotti "sono aumentate". "Ho
chiesto - insiste Mohacsi - tramite l'avvocato dell'Opera nomadi cosa
la giustizia stesse facendo e mi ha detto che non risultano inchieste.
Nè sulla ragazza accusata di voler sequestrare un bambino, nè su chi ha
lanciato le molotov contro i campi e li ha incendiati".

"L'Italia chiede i fondi Ue"
L'eurodeputato sa di maneggiare una questione
difficile, scivolosa e delicata. Sa che quella dei rom è "un'emergenza
sociale" in tutta Europa. Ma occorre tentare, provare a distinguere il
bene dal male, il buono dal cattivo. Guai generalizzare. Provarci è un
obbligo per un paese civile. "Alcuni paesi come Repubblica Ceca,
Spagna, Romania, Bulgaria hanno ottenuto 250 milioni di euro dalla Ue
per i progetti di integrazione delle popolazioni rom. Perchè l'Italia
non ha mai chiesto l'accesso a questi finanziamenti?". Perchè serve un
progetto. E forse non c'è mai stato.

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