venerdì 6 febbraio 2009

Italia, l'emendamento contro tutto

di Alessandro Grandi - Fonte: Peacereporter

L'emendamento proposto dalla Lega fa discutere. Ne abbiamo parlato con Ivan Moschetti, medico volontario del Naga e ricercatore presso l'Istituto Mario Negri

Cosa succede con questo emendamento voluto dalla Lega?
Innanzitutto viene tolto l'impedimento che esisteva a non denunciare. Prima il medico poteva non dire che la persona che aveva appena ricevuto assistenza medica in una struttura pubblica non era in possesso di regolari documenti. Adesso invece può farlo.

Ma uno straniero senza documenti che necessita di cure non vede per primo un medico ma un addetto amministrativo, soprattutto se si rivolge a un pronto soccorso...
Esattamente, perfetto. Questo è un punto fondamentale. Non saranno certo i medici ad appurare lo stato di clandestinità, ma eventualmente l'apparato amministrativo che avrà la possibilità di raccogliere i dati anagrafici e a questo punto, non essendoci divieti, se stimolato potrà comunicarlo a chi di dovere: autorità giudiziaria, direzione sanitaria. Però a dire la verità ancora non si capisce chi dovrà essere informato. A mio avviso ogni struttura si comporterà a suo modo.

Chi ci guadagna in tutto questo?
C'è da ricordare che le prestazioni erogate a cittadini senza il permesso di soggiorno vengono pagate dal ministero degli Interni che provvede appunto al rimborso alle strutture mediche. Ho paura che le strutture avranno l'obiettivo di dichiarare tutti gli immigrati senza il permesso di soggiorno che visiteranno per potersi far rimborsare le spese. E' quasi certo che se una struttura privata convenzionata, quindi con pronto soccorso, oppure pubblica, che deve guardare al bilancio dal momento in cui è diventata una vera e propria azienda ospedaliera, sarà invogliata a denunciare per ottenere rimborsi. Il gioco è semplice e spietato. Io azienda ho fatto un numero X di interventi su cittadini italiani e un numero Y su cittadini stranieri irregolari presentando di conseguenza una lista di nominativi...

Quindi ci sarà convenienza per le amministrazioni. Ma il cittadino irregolare venuto a conoscenza di questo intoppo come potrebbe reagire?
Io faccio il medico volontario per il Naga. I cittadini stranieri che incontro hanno già il timore di base di essere riconosciuti clandestini e quindi denunciati quando si presentano alle strutture sanitarie pubbliche. Sono anni che questo avviene. La loro paura è ricorrente.

Adesso cosa cambierà?
La mia maggior preoccupazione è che a fronte di un cambiamento non vorrei che si diffondesse allarmismo eccessivo, perché non sappiamo ancora cosa accadrà. Sicuramente l'atteggiamento dei medici e del personale amministrativo sarà differente da struttura a struttura. Ci saranno posti dove sarà sicuro andare a farsi curare e ce ne saranno altri dove lo sarà meno. Ma è difficile dirlo ora.

E la possibilità della nascita di ambulatori clandestini?
Noi al momento non abbiamo mai avuto a che fare e non abbiamo mai sentito dell'esistenza di ambulatori clandestini o di vie alternative alla struttura pubblica o a centri come il nostro, dove i cittadini irregolari si possono rivolgere. Questo vale per tutta la popolazione senza documenti tranne che per i cinesi. Noi al Naga per esempio non vediamo cinesi. Non sappiamo dove si rivolgono, da chi vanno, come e eventualmente quali sono le competenze di chi li riceve.

Ma uno stato democratico ha come priorità questo genere di provvedimento?
L'immigrato purtroppo viene discriminato ancora prima di fare il suo ingresso nel nostro Paese. Bisogna smontare l'idea per cui un immigrato che arriva senza documenti allora è per forza un delinquente. Questa è un'associazione folle e sono dispiaciuto che la popolazione non capisca un concetto così semplice. Anche perchè se esistono persone che vengono considerate illegali la colpa è un po' di tutti noi. Da un altro lato sarebbe bene smontare il pensiero che rendere difficile l'accesso alle cure a queste persone possa mettere in pericolo la salute degli italiani. Loro non portano epidemie strane o cose del genere.

Non le sembra che questo emendamento possa essere in contrasto con la Costituzione, con la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e anche con il giuramento a Ippocrate?
Assolutamente sì. Questo emendamento va contro tutto. E poi ai medici non interessa per nulla avere quest'ulteriore incombenza. E' solo un problema in più per loro. Inoltre, credo che la popolazione dei medici sia abbastanza sensibile a questo argomento e che si siano anche arrabbiati perchè va contro il giuramento a Ippocrate. E soprattutto va contro ai principi in cui credono i medici da centinaia di anni.

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