giovedì 11 settembre 2008

LE "GUARDIE" DEL PAPA...



Il pm di Roma sul No Cav Day
"Guzzanti offese, Grillo fece satira"


ROMA - Sabina Guzzanti indagata per vilipendio contro il Papa. La procura di Roma chiederà al ministro della Giustizia di procedere contro l'attrice per le parole su Benedetto XVI pronunciate l'8 luglio scorso durante il "No Cav Day" in piazza Navona. Il procuratore Giovanni Ferrara e il pm Antonello Racanelli hanno invece chiesto al gip di archiviare la posizione di Beppe Grillo, che aveva attaccato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: quella del comico genovese era satira. La prima reazione è di Antonio Di Pietro, che del No Cav Day fu tra i primi animatori: "Solo ai tempi dell'olio di ricino chi la pensava diversamente finiva in galera".

"Parole grevi e volgari". Secondo i magistrati, le parole della Guzzanti sono da ritenersi molto grevi e volgari, ma per poter procedere nei suoi confronti la legge prevede il via libera del Guardasigilli nel caso di vilipendio nei confronti del Papa, equiparato al capo dello Stato. Nel caso di Grillo, la procura ha considerato le sue esternazioni come diritto di critica, sotto il profilo della satira. Per quanto concerne le offese al ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, per il momento non è arrivata a piazzale Clodio alcuna querela, necessaria per aprire il procedimento.

Grillo, richiesta l'archiviazione. Nella richiesta di archiviazione della posizione di Grillo, inizialmente indagato per il reato previsto dall'articolo 278 del codice penale, (offesa all'onore o al prestigio del presidente della Repubblica), la procura sostiene l'infondatezza della notizia di reato per la sussistenza della discriminante del diritto di critica e di satira. In particolare, quest'ultimo rappresenta un'espressione del diritto di manifestazione del pensiero, garantito dall'articolo 21 della Costituzione. Il comico aveva chiamato il presidente "Morfeo Napolitano" e lo aveva contestato per aver firmato il cosiddetto Lodo Alfano.

"Il linguaggio della satira può essere paradossale". I magistrati si richiamano alla giurisprudenza consolidata, secondo cui il linguaggio della satira può essere anche paradossale e, nel valutarlo, non si applicano i normali criteri che si adottano nel giudicare altre manifestazioni del pensiero, come la cronaca. Nell'intervento di Grillo non c'erano, inoltre, espressioni volgari o ripugnanti.

Guzzanti e i Patti Lateranensi. Discorso diverso per le affermazioni della Guzzanti. Il reato ipotizzato nei suoi confronti è sempre quello disciplinato dall'articolo 278 del codice penale (che prevede l'autorizzazione per procedere del ministro della Giustizia) che si estende alle offese rivolte al Pontefice sulla base del Trattato Lateranense. Se il Guardasigilli non darà il via libera, l'inchiesta contro la Guzzanti sarà destinata all'archiviazione per mancanza di una condizione di procedibilità. In caso contrario, la procura andrà avanti. Nell'informativa inviata a piazzale Clodio dalla Digos c'era anche la trascrizione dell'intervista del giornalista Marco Travaglio, oltre a quelle di Grillo e Guzzanti, ma i magistrati hanno deciso di non prendere alcuna iniziativa per mancanza della notizia di reato.

Grillo: "Non mi interessa niente". Il comico non parla dell'argomento. Di Pietro invece commenta: "L'onore e il prestigio del Pontefice, al quale va il mio massimo rispetto, a mio avviso non sono calpestati dalla satira della Guzzanti che, proprio in quanto satira, va presa per quel che è. Si può condividere o non condividere - continua il leader dell'Idv - e neanche io l'ho condiviso quel giorno, ma solo ai tempi dell'olio di ricino chi la pensava diversamente finiva in galera. Ma si sa, essere una donna libera ai giorni nostri è un reato!".

Volontè: "Bene la procura". Di diverso parere il parlamentare dell'Udc, Luca Volontè: "Bene la procura di Roma sulle offese al Papa. La Guzzanti e company non invochino nessuna 'censura', le offese e gli insulti gratuiti devono essere sanzionati". E aggiunge: "Ironia e comicità quel giorno non stavano in piazza".

(10 settembre 2008) tratto da repubblica.it

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