venerdì 11 luglio 2008

LE MANI SULLA CITTA'...REMAKE!!!



di BRUNO PERSANO e MARIA PIRRO

NAPOLI - Crolla a Napoli, nei quartieri Spagnoli, un palazzo disabitato. Le macerie investono il caseggiato di fronte e sotto le rovine potrebbero essere imprigionati alcuni operai, forse quattro, impegnati in lavori abusivi di ristrutturazione. Il primo crollo intorno alle quattro e mezzo del pomeriggio; il secondo mezz'ora dopo, mentre i vigili del fuoco lavoravano con i picconi alla ricerca di eventuali vittime. Le macerie hanno sfiorato alcuni soccorritori e sollevato una nuvola di polvere ripresa dalle telecamere già assiepate vicino alle transenne che chiudevano la strada.

Ricerche tutta la notte. Le rovine nel vicolo hanno raggiunto un'altezza di dieci metri ed è necessaria tutta la notte per rimuoverle. I terrazzini del palazzo di fronte al caseggiato crollato si sono sbriciolati sotto la pioggia delle macerie. Chiuse le strade limitrofe. I palazzi dei vicoli adiacenti sono stati sgomberati. Sono trecento le persone sfollate, per le quali il Comune ha allestito un centro di accoglienza nella scuola di quartiere.

"C'è il rischio di altri crolli". "Dobbiamo stare molto attenti nel lavorare per non mettere a rischio la vita degli operatori", ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco Ugo Bonessio. "Potrebbero verificarsi altri crolli. L'edificio era di cinque piani in muratura, in forte stato di degrado. Abbiamo iniziato a lavorare con delle termocamere che, rilevando il calore, ci aiutano a capire se c'è gente sotto le macerie. Ci auguriamo che non ci sia nessuno ma non abbiamo ancora elementi per escluderlo con certezza".

Terrore nei vicoli. Dopo il primo crollo, la gente è fuggita dalle case terrorizzata. "Ho sentito un boato", racconta Maria, un'inquilina del caseggiato di fronte a quello crollato. "Poi si è alzata una nuvola di polvere. Ho preso mia figlia in braccio e sono corsa giù per le scale". Urla di panico, pianti; qualcuno è svenuto. Poi il secondo crollo quando già i pompieri e le ambulanze avevano raggiunto il quartiere nonostante le difficoltà incontrate per superare le numerose auto in sosta vietata. "Non ce la facciamo più a vivere così", ripetono gli inquilini degli Spagnoli. "E' una vergogna. Lo Stato non c'è. Qui viene giù tutto". Grida di rabbia provengono dalla folla che si è radunata vicino alle macerie. Proteste contro il proprietario del palazzo, ma anche contro gli amministratori: "Ci voleva il pericolo per farvi arrivare".

Un unico proprietario. Il caseggiato crollato era disabitato da circa vent'anni, dall'ultimo terromoto. Prima era di proprietà di dodici famiglie, ma recentemente l'edificio è passato ad un unico imprenditore che voci insistenti dicono avesse incaricato alcuni operai ad iniziare i lavori di ristrutturazione. Lavori che sarebbero cominciati alcune settimane fa. Sarebbero i manovali i dispersi di cui finora non si hanno notizie. Le autorità comunali assicurano di aver indirizzato più volte ai proprietari del caseggiato diffide perché mettessero l'edificio in sicurezza, l'ultima il 18 aprile 2007. Ma ogni richiamo è stato sempre disatteso. E ora il proprietario dell'immobile è irreperibile.

(11 luglio 2008) tratto da repubblica.it

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