lunedì 12 novembre 2007

POST-IT




Per il ciclo di incontri

Esperienze di lotta e democrazia dal basso

Martedì 13 Novembre Ore 10.30,
Facoltà di Giurisprudenza, Aula 1


CHIAPAS: DIETRO IL PASSAMONTAGNA

Proiezione dei documentari

“ZAPATISMO, LA VITA DELLE DONNE IN RESISTENZA”, “LA LOTTA DELL’ACQUA”, “L’ORTO DI ZAPATA”


A seguire dibattito con

Stefania Andreotti (associazione Oltre Confine)
Francisco Esau Vazquez Mota (fondatore messicano di Promedios)

Introduce

Dott. Luca Bizzarri

per la locandina clicca qui.

1 commento:

Luca ha detto...

Estratto da L. GIANFORMAGGIO, Lo studio del diritto e lo Stato di diritto, in Annali dell’università di Ferrara – Scienze giuridiche, vol. XVI (2002), p. 323-330

«Perché studiare diritto?

Quali tipi di interessi e di attitudini spingono – o possono spingere – una giovane o un giovane a scegliere lo studio del diritto?
Avanzo un’ipotesi: che siano l’interesse per il futuro del vivere associato, e l’attitudine al ragionamento logico ed al pensiero critico.
Il futuro e la critica sono dimensioni strettamente collegate.
Il mondo non è solo “tutto ciò che accade” come diceva, sbagliando clamorosamente, all’inizio del secolo scorso, un grandissimo filosofo positivista che poi clamorosamente si corresse. Nel mondo c’è molto di più di ciò che accade. Del mondo degli umani fanno parte, ad esempio, la critica di ciò che accade e le prefigurazioni di un mondo diverso, cioè le idee, elaborate in progetti, su come deve essere il futuro.
Uno degli slogan che sentiamo spesso ripetere ai nostri giorni è “un altro mondo è possibile”. Ora, a prescindere dalla sua carica retorica e dalla sua utilizzazione politica, questo enunciato – nella sconcertante banalità del suo significato letterale – non è altro che l’espressione del presupposto di ogni umana azione. L’azione è tale in quanto scelta (sia pure non deliberata e consapevole). L’azione potrebbe sempre essere diversa da quella che è, non è dunque determinata; e scegliere di agire significa proiettarsi nel futuro e contribuire, sia pure entro limiti ristretti, al divenire. Significa dare al futuro una forma anziché un’altra: scegliere un futuro tra i molti, tra gli infiniti, possibili […]»