Vi segnaliamo un interessante convegno-dibattito organizzato dalla associazione NESSUNO TOCCHI CAINO ed il Comune di Ferrara:
Lunedì 28 Maggio 2007
Ore 17.00
Sala Agnelli - Biblioteca Ariostea
Via Scienze, 17 - Ferrara
MORATORIA ONU DELLE ESECUZIONI CAPITALI
Una scelta di civiltà_ Una necessità storica
Intervengono:
Gaetano Sateriale_ Sindaco di Ferrara
Marco Beltrandi_ Deputato Rosa nel Pugno
Paolo Veronesi_ prof. di Diritto Costituzionale, Università di Ferrara
Iscrivetevi alla nostra newsletter.
sabato 26 maggio 2007
giovedì 24 maggio 2007
Enzo Biagi intervista Roberto Saviano
Riproponiamo il video dell'intervista di Enzo Biagi a Roberto Saviano , giornalista sotto scorta dopo la pubblicazione del libro "Gomorra".
Prima Parte
Seconda Parte
Prima Parte
Seconda Parte
Libertà di informazione...sì ma sotto scorta!!!
Mafia: Giornalista minacciato a Palermo, assegnata tutela
Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Palermo ha deciso di assegnare un servizio di tutela al cronista di giudiziaria dell’Ansa Lirio Abbate, che nei giorni scorsi è stato oggetto di intimidazioni di stampo mafioso e oggetto di segnali preoccupanti.
La Dda di Palermo, che coordina le indagini condotte dalla squadra mobile, sulla vicenda mantiene uno stretto riserbo. Abbate ha recentemente pubblicato con il collega Peter Gomez, il libro “I complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento”.
Fonte: repubblica.it
Vi ricordiamo di iscrivervi alla nostra newsletter.
martedì 15 maggio 2007
NEWSLETTER OPERATIVA... ACCORRETE NUMEROSI!!!
Abbiamo aggiunto da poco alcuni nuovi links...vi consigliamo di andare a visitarli.
Vi ricordiamo inoltre che abbiamo attivato la newslwtter. Per iscriversi basta compilare la tabella sulla destra, così da poter ricevere informazioni sui post e materiale aggiunti sul blog, così come per rimanere informati sull iniziative organizzate dalla nostra e altre associazioni.
Grazie per la collaborazione.
Ass. Officina
Vi ricordiamo inoltre che abbiamo attivato la newslwtter. Per iscriversi basta compilare la tabella sulla destra, così da poter ricevere informazioni sui post e materiale aggiunti sul blog, così come per rimanere informati sull iniziative organizzate dalla nostra e altre associazioni.
Grazie per la collaborazione.
Ass. Officina
domenica 13 maggio 2007
Clicca qui per vedere il cortometraggio realizzato con le parole della poesia "La matri di Pippinu" di Umberto Santino_ direttore del Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" http://www.centroimpastato.it
Questo il testo della poesia.
Umberto Santino / La matri di Pippinu
Chistu unn’è me figghiu.
Chisti un su li so manu
chista unn’è la so facci.
Sti quattro pizzudda di carni
un li fici iu.
Me fighhiu era la vuci
chi gridava ’nta chiazza
eru lu rasolu ammulatu
di lo so paroli
era la rabbia
era l’amuri
chi vulia nasciri
chi vulia crisciri.
Chistu era me figghiu
quannu era vivu,
quannu luttava cu tutti:
mafiusi, fascisti,
omini di panza
ca un vannu mancu un suordu
patri senza figghi
lupi senza pietà.
Parru cu iddu vivu
un sacciu parrari
cu li morti.
L’aspettu iornu e notti,
ora si grapi la porta
trasi, m’abbrazza,
lu chiamu, è nna so stanza
chi studìa, ora nesci,
ora torna, la facci
niura come la notti,
ma si ridi è lu suli
chi spunta pi la prima vota,
lu suli picciriddu.
Chistu unn’è me figghiu.
Stu tabbutu chinu
di pizzudda di carni
unn’è di Pippinu.
Cca dintra ci sunnu
tutti li figghi
chi un puottiru nasciri
di n’autra Sicilia
1979
La madre di Peppino
Questo non è mio figlio.
Queste non sono le sue mani
questo non è il suo volto.
Questi brandelli di carne
non li ho fatti io.
Mio figlio era la voce
che gridava nella piazza
era il rasoio affilato
delle sue parole
era la rabbia
era l’amore
che voleva nascere
che voleva crescere.
Questo era mio figlio
quand’era vivo,
quando lottava contro tutti:
mafiosi, fascisti,
uomini di panza
che non valgono neppure un soldo
padri senza figli
lupi senza pietà.
Parlo con lui vivo
non so parlare
con i morti.
L’aspetto giorno e notte,
ora si apre la porta
entra, mi abbraccia,
lo chiamo, è nella sua stanza
a studiare, ora esce,
ora torna, il viso
buio come la notte,
ma se ride è il sole
che spunta per la prima volta,
il sole bambino.
Questo non è mio figlio.
Questa bara piena
di brandelli di carne
non è di Peppino.
Qui dentro ci sono
tutti i figli
non nati
di un’altra Sicilia.
Questo il testo della poesia.
Umberto Santino / La matri di Pippinu
Chistu unn’è me figghiu.
Chisti un su li so manu
chista unn’è la so facci.
Sti quattro pizzudda di carni
un li fici iu.
Me fighhiu era la vuci
chi gridava ’nta chiazza
eru lu rasolu ammulatu
di lo so paroli
era la rabbia
era l’amuri
chi vulia nasciri
chi vulia crisciri.
Chistu era me figghiu
quannu era vivu,
quannu luttava cu tutti:
mafiusi, fascisti,
omini di panza
ca un vannu mancu un suordu
patri senza figghi
lupi senza pietà.
Parru cu iddu vivu
un sacciu parrari
cu li morti.
L’aspettu iornu e notti,
ora si grapi la porta
trasi, m’abbrazza,
lu chiamu, è nna so stanza
chi studìa, ora nesci,
ora torna, la facci
niura come la notti,
ma si ridi è lu suli
chi spunta pi la prima vota,
lu suli picciriddu.
Chistu unn’è me figghiu.
Stu tabbutu chinu
di pizzudda di carni
unn’è di Pippinu.
Cca dintra ci sunnu
tutti li figghi
chi un puottiru nasciri
di n’autra Sicilia
1979
La madre di Peppino
Questo non è mio figlio.
Queste non sono le sue mani
questo non è il suo volto.
Questi brandelli di carne
non li ho fatti io.
Mio figlio era la voce
che gridava nella piazza
era il rasoio affilato
delle sue parole
era la rabbia
era l’amore
che voleva nascere
che voleva crescere.
Questo era mio figlio
quand’era vivo,
quando lottava contro tutti:
mafiosi, fascisti,
uomini di panza
che non valgono neppure un soldo
padri senza figli
lupi senza pietà.
Parlo con lui vivo
non so parlare
con i morti.
L’aspetto giorno e notte,
ora si apre la porta
entra, mi abbraccia,
lo chiamo, è nella sua stanza
a studiare, ora esce,
ora torna, il viso
buio come la notte,
ma se ride è il sole
che spunta per la prima volta,
il sole bambino.
Questo non è mio figlio.
Questa bara piena
di brandelli di carne
non è di Peppino.
Qui dentro ci sono
tutti i figli
non nati
di un’altra Sicilia.
Abbiamo attivato la newsletter così da potervi informare tempestivamente sui nuovi post aggiunti, materiale presente sul sito e sulle iniziative organizzate dalla nostra associazione.
Occorre semplicemente inserire i propri dati nella "tabella" a fianco e una volta ricevuta l'email di conferma la procedura è terminata.
Grazie
Ass.Officina
Occorre semplicemente inserire i propri dati nella "tabella" a fianco e una volta ricevuta l'email di conferma la procedura è terminata.
Grazie
Ass.Officina
giovedì 10 maggio 2007
Ultima proiezione all'interno del cineforum organizzato dai ragazzi dell'associazione UNIVERSITARIANTIMAFIA :
Giovedì 10 Maggio(oggi)_ Ore 21.00_ Circolo Arci Bolognesi
"Il sasso in bocca "
ospite_ Giuseppe Ferrara_ regista del film
lunedì 7 maggio 2007
Ultima proiezione all'interno del Cineforum di Officina
Martedì 8 Maggio_Ore 21.00_Aula 11_Facoltà di Giurisprudenza
"Le invasioni barbariche" di Denys Arcand
Introduce: prof. Paolo Veronesi
venerdì 4 maggio 2007
Domenica 6 Maggio_Ore 21.00_Circolo Arci Bolognesi
Proiezione del documentario "Un'altra storia"
A cura dell'associazione UNIVERSITARIANTIMAFIA
giovedì 3 maggio 2007
Foto tratta da: http://www.maurobiani.splinder.com
«La speranza è avere fiducia anche nelle curve. La strada del cambiamento non è sempre rettilinea, agevole, spianata. E’ una strada spesso difficile, tortuosa, in salita. Non è la prima volta che le mafie ci provano. E’ già accaduto in Puglia, in Sicilia, su altri terreni confiscati. Certo, c’è un momento di smarrimento e di fatica, anche di sofferenza. Ma anche la consapevolezza che le difficoltà vanno superate e soprattutto superate insieme. L’affermazione dei diritti, la ricerca di giustizia, il desiderio che la legalità vinca sull’illegalità, la correttezza sulla corruzione, non è un impegno solo di qualcuno ma di tutti, un impegno che parla e interroga la coscienza di ogni persona. E’ questo impegno comune che ci permette di vincere sulla rassegnazione. Così come ci aiutano ad andare avanti i tanti segni di positività. La Calabria è una terra bella e difficile, ma con grandi fermenti, tanta voglia di mettersi in gioco, tanta voglia, su certi capitoli, di voltare davvero pagina. Esperienze come quella della Valle del Marro lo dimostrano. Averla presa di mira è una dimostrazione di paura. Paura del desiderio di verità che sta crescendo su quelle terre. Fatti come questo dimostrano non la forza ma la debolezza delle mafie, e ci devono incoraggiare a proseguire tutti insieme sulla strada della legalità e della giustizia». Luigi Ciotti
Iscriviti a:
Post (Atom)